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Mercoledi 15 giugno 2016 alle ore 18.00, presso l’auditorium della biblioteca, verrà presentato il volume di Vittorio Gazale e Stefano A. Tedde

LE CARTE LIBERATE. Viaggio negli archivi e nei luoghi delle colonie penali della Sardegna.

Presenta l’opera Priamo Siotto

Con la partecipazione straordinaria di Piero Marras

Coordina Pier Luigi Piredda

Saranno presenti gli Autori e l’Editore

 

In Sardegna le colonie penali nascono alla fine dell’Ottocento con l’obiettivo di bonificare e rendere produttivi terreni marginali, isolati, generalmente paludosi e infestati dalla malaria. Ad oggi sono otto le esperienze che possono essere analizzate e raccontate: i due pionieristici esperimenti di San Bartolomeo e Cuguttu, poderi di modesta estensione annessi rispettivamente al bagno penale di Cagliari e di Alghero; le tre colonie dismesse di Castiadas, Tramariglio e Asinara e quelle ancora attive di Isili, Mamone e Is Arenas. Nonostante l’importanza nel territorio e la superficie occupata, poco si conosce sulla loro organizzazione, sulla complessità della gestione, sul lavoro di redenzione, sui delicati rapporti umani tra i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria, sul ruolo del direttore, del cappellano e dell’agronomo. Il presente volume cerca di colmare questa carenza di informazioni e rompere quell’isolamento non solo fisico tra il mondo del carcere e la società civile. L’intento è quello di offrire una descrizione divulgativa attraverso la narrazione storica e fotografica delle diverse colonie penali della Sardegna, tramite la proposizione di centinaia di documenti, evidenziati per temi e per specificità all’interno di ciascuna area geografica di pertinenza. Si tratta di uno straordinario caleidoscopio di luoghi, vite umane, intime considerazioni e curiosi aneddoti, affiorato dalle migliaia di fascicoli custoditi negli archivi, che ha suscitato anche l’interesse creativo di un artista del calibro di Piero Marras, dando vita a una mirabile sintesi poetico-musicale riassunta in un’originale performance intitolata “Storie liberate”.